Titolo opera
Contemporary Art
Contemporaneo, moderno e per molti versi futuristico. Questi sono gli aggettivi che meglio si addicono alle scure figure simil umane o simil robotiche (considerato che siamo proiettati verso il futuro) di Giorgio Bartocci. Le teste sono proporzionalmente più ampie rispetto al corpo che viene spezzettato e ricomposto dalla sovrapposizione di forme geometriche dagli angoli arrotondati. Gli elementi di dettaglio sono raffigurati da inserti dai colori vivaci, fluorescenti che danno un tocco digitale e contrastano con il resto.
Giorgio Bartocci (Iesi, 1984) è un artista poliedrico, attivo da oltre venti anni come writer, muralista e designer. Studia oreficeria al liceo artistico, si diploma all'I.S.I.A. di Urbino e cresce respirando i profumi dei colori e della carta in studio da suo padre, pittore, incisore e grafico. A 12 anni inizia a dipingere con lo spray sui treni e sui muri della sua città, eleggendo il writing e la strada come spazio privilegiato per una personale sperimentazione artistica che alimenta tutt’oggi. Riconosciuto nel contesto internazionale del writing, si confronta presto con la realizzazione di grandi superfici; sa far dialogare architettura e pittura ed è affascinato dal movimento, che rappresenta nel suo lavoro con silhouette misteriose, forme organiche dilatate, fluide, che riamandano ad elementi primordiali; la sua indagine è multiforme, spazia dal collage alla pittura, dal product design alle grandi pareti, dalle installazioni alle sculture ed è sensibile all’influsso che l’arte primitiva ha avuto sulle avanguardie artistiche contemporanee. Bartocci indaga l’ambiente, che include nella sua estetica come se fosse un pattern, integrando forma e colore in giochi di luce che prendono vita sui supporti delle sue opere. Il suo stile pittorico ha carattere, è istintivo, espressivo, minimalista ed astratto. (da Itinerari dell'Arte)
Cambareri Carmelo, "Street Art Museum - La rinascita dell'ex zoo di Torino", ed. Bordergate, Torino 2013
Associazione BorderGate - foto di Pasquale Colaci © 2013
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