Titolo opera
senza titolo
XEL (Alessandro Ussia) è nato a Torino, dove vive e lavora, nel 1975.
Il lavoro di Xel si colloca pienamente all’interno di uno stile e di una modalità di azione che rende la Street Art una delle note di maggiore freschezza in un panorama spesso artefatto e sclerotizzato. Il suo esordio come artista di strada risale alla fine degli anni Ottanta quando nelle periferie torinesi, poco più che adolescente, inizia a “dipingere sui muri con il writing puro, quindi lettering accompagnato da qualche disegno (puppet) e sfondo”. L’ondata graffitista, esplosa a New York alla fine degli anni Settanta, e di cui ho avuto la fortuna di conoscere alcuni protagonisti, invade anche la nostra penisola. Questa volontà creativa, il desiderio di esprimersi direttamente nel contesto urbano per donargli vita, al di fuori di qualsiasi logica mercantile, inducono Xel a correre il rischio di un intervento repressivo, che puntualmente avviene alla fine degli anni Novanta , causandogli una temporanea fase di sconforto. Nei primi anni Zero l’artista rientra nella scena metropolitana virando dal graffitismo alla street art, adoperando tecniche quali lo sticker. Un soggiorno in Spagna nel 2007 dà a Xel la giusta carica per sposare in pieno la causa dell’arte e per definire il suo stile. Uno stile che adesso si muove a trecentosessanta gradi, dividendosi tra la produzione di acrilici su tela e la realizzazione di più ampie opere murali. La piacevolezza dell’apparato visivo, costruito su di un perfetto equilibrio formale e sul colore, non deve però trarre in inganno. La narrazione di Xel è una metafora, ancor più efficace per la sua non complessa lettura, rispetto a vari contorcimenti concettuali cui oggi si assiste, che sta ad indicare la precarietà del vivere quotidiano causa di incertezza soprattutto per le più giovani generazioni.
Associazione MAU – Officinebrand
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