Titolo opera
Bacio
Con Andrea Massaioli rientriamo in quell’ambito di nuova arte torinese degli anni Ottanta che, contrariamente all’altro filone rappresentato da autori come Ferrazzi, Marucci, Zanichelli, Pusole, Vetrugno e, sul finire del decennio, Cascavilla e De Paris, più attento al recupero della tradizione pop calata nei nuovi scenari metropolitani, basava la sua ricerca sulla rielaborazione di stilemi appartenenti alla linea mentale ed analitica dell’avanguardia novecentesca. Più giovane di qualche anno rispetto ad Astore, di Sambuy e Ragalzi, senza dimenticare un altro autore importante come Luigi Stoisa, Massaioli si è imposto presto all’attenzione con uno stile originale e di notevole impatto. Quella di Massaioli è una poetica delicata, ma al tempo stesso netta e decisa quanto a modalità di esecuzione. L’artista lavora a partire dal frammento di vita quotidiana, da attimi di esistenza, squarci di paesaggio,decontestualizzati ed elevati all’ambito dell’esemplarità, della parte per il tutto, in grado di riassumere in sé un universo di significati. Per raggiungere questo effetto è necessario essere in grado di inquadrare l’immagine in una cornice atta ad enfatizzarla. Elementi come vagoni ferroviari, motociclette, sagome di infanti, profili di pesci o di cani, ed altro ancora, vengono resi nella loro essenzialità , tratteggiati con la nitidezza delle linee forza. Un importante storico dell’arte torinese come Paolo Fossati, per il lavoro di Massaioli ha usato il termine di “inventario”, paragonando la felice capacità nel tracciare incisivi ed essenziali aneddoti visivi, a quella di grandi autori come Licini, De Pisis e Carol Rama della fase giovanile.
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