B.ART acronimo di Arte in Barriera sintetizza un percorso di Urban Art innovativo. L'idea di sottolineare, attraverso 13 opere di un unico autore, la trasformazione di Barriera di Milano attuata con il progetto Urban Barriera, è derivata dalla volontà di identificare il territorio con un segno icastico e riconoscibile. Il bando internazionale - promosso dalla Città di Torino, dal Comitato Urban Barriera indetto e coordinato dalla Fondazione Contrada Torino - che ha avuto una partecipazione significativa, chiedeva agli artisti di declinare il loro concept in oggetti di uso comune. La procedura di selezione delle pareti e delle opere ha visto la partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini di Barriera. Due giurie una di esperti ed una di territorio, dopo un confronto diretto, hanno selezionato Francesco Giorgino in arte Millo. Il progetto Habitat dell’artista pugliese, classe 1979, ha colto nel segno ed ha contribuito a diffondere anche oltre i confini nazionali l'immagine rinnovata di Barriera di Milano. Tredici immagini, quasi tutte in bianco e nero, di forte impatto, legate da un unico filo conduttore: il rapporto tra l’uomo, perennemente fuori scala, e il tessuto urbano. In ciascuna delle opere infatti un personaggio gigante compie azioni diverse interagendo con palazzi, oggetti, animali e persone, è sempre intento a fare qualcosa e rappresenta la possibilità di lasciarsi stupire da ciò che ci circonda.
“Disegnare sulle pareti delle facciate per creare un habitat che possa permettere a ciascun osservatore di sentirsi parte di quel mondo. Lo spettatore “abita” una serie di immagini in cui il soggetto principale delle opere, perennemente fuori scala all’interno dell’ambiente circostante, tenta di stabilire con esso relazioni differenti. L’essere fuori scala è infatti metafora del nostro habitat e di come luoghi da noi abitati negli anni si siano trasformati e siano ormai, paradossalmente, non più a nostra misura. Il fine ultimo è la speranza che, superati i limiti del mero intervento di abbellimento, lo spettro degli uomini-spettatori possa trovare il proprio spazio di riflessione e possa dare vita a nuove possibilità.”
Il bando B.ART, promosso dalla Città di Torino, dal Comitato Urban Barriera indetto e coordinato dalla Fondazione Contrada Torino si inserisce nel Programma Urban Barriera di Milano, finanziato dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte e dalla Comunità Europea, che opera con oltre trenta progetti sul piano fisico, economico e socio - culturale per la riqualificazione dell'area di Barriera di Milano, quartiere storico della zona nord della città.
Il progetto si colloca all’interno delle numerose e positive esperienze di arte pubblica già sperimentate a Torino e introduce alcuni aspetti fortemente innovativi tra i quali la scelta di un unico concept che, come un racconto, si sviluppa su alcuni muri e facciate cieche di edifici di Barriera con l’obiettivo di dare al quartiere un’immagine unitaria ed evocativa, declinabile anche su oggetti di uso comune.
B.ART acronym for Art in Barriera summarizes an innovative Urban Art path. The idea to underline, through 13 works by a single artist, the transformation of Barriera di Milano implemented with the Urban Barriera project, derives from the desire to identify the territory with an iconic and recognizable sign. The international call - promoted by the City of Torino, by the Urban Barriera Committee organized and coordinated by the Fondazione Contrada Torino - which had a significant participation, asked the artists to translate their concept into objects of common use. The selection procedure of the walls and works saw the active participation of the townspeople and citizens of Barriera. Two juries, one of experts and one of the territory, after a direct confrontation, have selected Francesco Giorgino aka Millo. The Habitat project by the Apulian artist, born in 1979, hit the mark and contributed to spreading the renewed image of Barriera di Milano even beyond national borders. Thirteen images, almost all in black and white, with a strong impact, linked by a single thread: the relationship between man, perpetually out of scale, and the urban fabric. In fact, in each of the works a giant character performs different actions interacting with buildings, objects, animals and people, he is always intent on doing something and represents the possibility of being amazed by what surrounds us.
“Drawing on the walls of the facades to create a habitat that can allow each observer to feel part of that world. The viewer "inhabits" a series of images in which the main subject of the works, perpetually out of scale within the surrounding environment, tries to establish different relationships with it. Being out of scale is in fact a metaphor for our habitat and how places we have inhabited over the years have transformed and are now, paradoxically, no longer suited to our measure. The ultimate goal is the hope that, once the limits of the mere embellishment intervention have been overcome, the specter of men-spectators can find their own space for reflection and can give life to new possibilities.”
The B.ART call, promoted by the City of Torino, by the Urban Barriera Committee, organized and coordinated by the Fondazione Contrada Torino, was a part of the Urban Barriera di Milano program, financed by the City of Torino, the Piedmont Region and the European Union, which operates with over thirty physical, economic and socio-cultural projects for the redevelopment of the Barriera di Milano area, a historic district in the northern part of the city.
The project is part of the numerous and positive public art experiences already tested in Torino and introduces some highly innovative aspects including the choice of a single concept which, like a story, develops on some walls and blind facades of buildings of Barriera with the aim of giving the neighborhood a unitary and evocative image, which can also be applied to everyday objects.