Titolo opera
senza titolo

Immagine principale
Image
mau-enzo-bersezio_210.jpg
Nome artista
Enzo Bersezio
Anno realizzazione
1998 (restaurata nel 2006 e nel 2020)
Indirizzo opera
via Musiné 19
Circoscrizione
4
Quartiere
Borgo Campidoglio
Progetto / Iniziativa
MAU
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Scheda artista

Enzo Bersezio è nato a Lesegno (Cn) nel 1943. Dopo gli studi liceali a Cuneo si diploma in scultura con Sandro Cherchi all’Accademia Albertina di Belle Arti, città che da quel momento diventa luogo d’arte di vita e di lavoro. Per molti anni è stato docente presso il Liceo Artistico “Cottini”. Il caso di Bersezio è unico per la scena torinese ma anche italiana. Si tratta di un artista che, pur mantenendo ferme ed evidenti le sue radici calate nella scena post concettuale dei primi anni ’70, sin dalla fine del decennio successivo ed ancora ad oggi, alle soglie di una meritata storicizzazione, ha condotto in maniera del tutto naturale la sua ricerca sui sentieri percorsi dalle più giovani generazioni, esponendo frequentemente con loro ed allestendo personali nelle gallerie dedite a quel tipo di indagine, come, tra le altre, Guido Carbone e VSV a Torino, Neon a Bologna. All’alba degli anni ’70 Bersezio è impegnato in una lavoro in cui l’inevitabile impegno concettuale si estende alla dimensione antropologica ed alla ricerca sul segno e la scrittura, in una scena torinese dove sono attive personalità quali Griffa, Gastini e De Alexandris. Negli anni ’80 lo stile dell’artista si indirizza decisamente sul versante della scultura, dapprima ancora parzialmente narrativa ed ancestrale, quanto a simboli e riferimenti, poi virante fino ad oggi, con poche significative variazioni formali, in direzione di un neo minimalismo pregno di artigianalità ed uso quasi devozionale dei materiali, primo tra tutti il legno, sapientemente lavorato ed innervato di colore, con talvolta l’aggiunta del vetro. Si tratta di opere che non rinnegano la vena concettuale delle origini e l’evocazione dell’immaginario naturale, l’acqua ed il mare in primo luogo, ma sanno altresì dirigersi verso territori di stringente contemporaneità, sfidando a viso aperto l’universo estetico delle arti applicate, con uno stile originale che già trent’anni fa venne definito “architettura dell’immagine”.

Fornitore dei contenuti / autore foto

Associazione MAU – Officinebrand

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