Titolo opera
Oh, mio amato paese! Finalmente ti costruirò da solo
Il murale è stato realizzato grazie al dialogo e alla collaborazione con gli artisti dell'associazione Il Cerchio E Le Gocce e di MurArte. All’ex Cartiera di via Fossano si è tenuta un'azione pubblica a cui sono invitati tutti i cittadini torinesi: l’opera è stata un momento di partecipazione collettiva aperta, in cui tutti i partecipanti sono diventati autori del murale. La pratica degli ArtLords, infatti, vede il murales non sono come risultato finale, cioè un manifesto nello spazio urbano, ma come vero e proprio processo inclusivo e relazionale, processo di comunità rituale. Insieme ai tre artisti, è anche coinvolto nella realizzazione un gruppo di richiedenti asilo afghani, ospiti alla Cascina Falchera.
Gli artisti sono stati ospiti da Fior Food Coop in Galleria San Federico 27 nell'ambito di un incontro sul tema: “STREET arts. La strada come luogo di incontro, confronto e azione sul tema arte, cibo, diritto, cittadinanza, educazione".
Il progetto è stato realizzato da Paratissima grazie al supporto della Città di Torino - Torino Creativa e con la collaborazione di Fondazione per l'architettura / Torino, MurArte Torino e l’associazione Il Cerchio e le Gocce. Un ringraziamento speciale a Elisa Sighicelli e Ruben Levi, Alessandro Bogetti.
Dal loro arrivo il 5 novembre 2021, gli artisti afghani Lima Ahmad, Omaid Sharifi e Kabir Mokamel del movimento globale ArtLords hanno animato un programma di dialogo con il pubblico di Paratissima e di Torino. Nel Galoppatoio dell’ARTiglieria di Paratissima, divenuta una grande installazione ambientale grazie ai wallpaper che riproducono in formato 3x6 metri cinque loro murales cancellati dai talebani, sabato 6 novembre si è tenuta una performance da cui è nata un'opera collettiva che andrà a fare parte della galleria del progetto della Città di Torino Spazio Portici, mentre ieri sono stati protagonisti di un talk che ha visto un racconto della loro esperienza e della loro storia, un convegno dell'Ordine e della Fondazione degli Architetti dedicato al tema della rigenerazione urbana e sociale attraverso la street art e un focus di Torino Creativa. Il disegno che si realizzerà raffigura una ragazza in marcia con una cartina dell'Afghanistan sotto braccio, come fossero libri di scuola, una cartella. È un omaggio al diritto delle donne alla scuola e all’accesso all’istruzione. “E' un tributo alle giovani ragazze in Afghanistan a cui i talebani hanno impedito di andare a scuola. È raffigurata irremovibile e determinata con in mano una mappa dell'Afghanistan, piena di arte, cultura e colori. Il detto è una canzone molto famosa, di un famoso cantante della diaspora afghana. Si traduce letteralmente come: "Oh, mio amato paese! Finalmente ti costruirò da solo".
ArtTribune / Paratissima
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